Mani sporche sulla città di ORTA NOVA
L’oscura storia del Penny Market
Inchiesta di GIANNI LANNES
In un momento di crisi economica c’è qualcuno, anzi alcuni, che ne approfittano a danno della collettività, usurpando suoli comunali ed intascando soldi pubblici per speculazioni d’ogni genere che arricchiscono i soliti noti, ma non chi ha diritto al lavoro e ad una casa. E così invece di costruire con due milioni di euro elargiti dalla Regione Puglia una struttura sportiva pubblica in viale Ferrovia (piscina, auditorium e pista ciclabile o altro) e case per i poveri, si ingrassano i soliti approfittatori. Invece di dare una mano ad agricoltori e commercianti locali, si favorisce una multinazionale tedesca (Rewe) che in Italia sfrutta i lavoratori. Possibile che il Protopapa, comandante della locale stazione carabinieri non si sia accorto mai di nulla?
Un clan dai colletti opachi: affarismo in doppiopetto, trasversale: a destra in affari con la sinistra, comprese le ruberie del centro. Ecco una storia apparentemente minore, ma esemplare sul Mezzogiorno in disfacimento, dove la cancrena partitica dilaga sempre più. Bentornati in Puglia, ad Orta Nova dove ha regnato per tre mandati (dalla metà degli anni ’90 - con qualche breve interruzione - fino a maggio 2011) Giuseppe Moscarella (Msi, poi An), attuale consigliere provinciale. I debiti
comunali hanno ormai valicato la cifra di 14 milioni di euro, derivati compresi, mentre i disoccupati non si contano più a causa dell’esorbitante numero e i senza tetto sopravvivono in ricoveri di fortuna come il pensionato Savino Carbone che ha minacciato di darsi fuoco in piazza Nenni, mentre i soldi pubblici spariscono nello sperpero clientelare.
L’ultima bravata di questi campioni clientelari - ora certificata da alcune denunce di un imprenditore al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia - è legata ad un’elargizione della Regione Puglia di ben due milioni di euro. La motivazione e il pretesto? Risponde al nome di Pirp “Reale Sito”. Il Programma integrato riqualificazione delle periferie” è stato siglato il 29 gennaio 2010, a Bari, tra Moscarella e Vendola. I beneficiati sono sostanzialmente due sostenitori elettorali di Moscarella: Giuseppe Festa (Festa Costruzioni generali srl) che - con l’ausilio di un notaio silente - vende appartamenti senza avvertire gli acquirenti che comprano solo il diritto di superficie e non la casa, ma soprattutto Antonio Marseglia.
Speculazioni a tutto spiano - C’era una volta - prima che la criminalità organizzata, la violenza di chi comanda le istituzioni e i soldi facili dilaniassero il paese - all’ingresso del centro abitato ortese un podere e un rigoglioso vigneto, coltivato dalla famiglia Sacchitelli. Terreni comunali, dati in concessione, quando l’agricoltura era ancora fatica, lacrime e sudore. Poi, tramontata la stagione dei sacrifici legati alla terra, piombò la speculazione politica a fare man bassa delle proprietà municipali. Il vecchio podere fu inesorabilmente demolito e la vigna estirpata senza pietà per far posto ad una discarica di rifiuti a cielo aperto. Un cumulo di scorie accumulato con il tacito benestare di alcuni personaggi alla ribalta: lo stesso sindaco (Moscarella) il comandante dei vigili urbani (Santoro Umberto), il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Giovanni Battista Vece, già rinviato a giudizio per l’affare discarica di Bonassisa. La manovra amministrativa era propedeutica all’elargizione vendoliana di quattrini pubblici, in nome della “riqualificazione” sociale ed economica. Il meccanismo è collaudato: prima si degrada una zona previa copertura istituzionale; dopo col pretesto della bonifica ecologica, briglia sciolta agli affari privati con
denaro pubblico. In soldoni: ad arricchirsi sono sempre i soliti furbi. In particolare, Antonio e Mariano Marseglia, titolari di una semplice ditta individuale che ha fatto man bassa di appalti e gare pubbliche (Edil.madi), compresa la scuola media Pertini, il campo sportivo e le nuove cappelle del camposanto, senza risparmiare neppure sui morti. A proposito dell’impresa individuale Marseglia Antonio, la visura della Camera di Commercio parla chiaro: “lavori edili, stradali, idrici e fognanti; lavori di pubblica illuminazione e di riscaldamento; fornitura ed installazione di infissi in metallo, legno e materie plastiche; impianti idrici, fognanti e di riscaldamento”. Allora, come è stato possibile autorizzare il Marseglia ad aprire una struttura commerciale (M 2) su un terreno che il Prg ha tipizzato come verde pubblico, se non ha i requisiti minimi e concedergli un terreno comunale per 60 anni? In cambio Marseglia avrebbe dovuto costruire una pista ciclabile del valore di 500 mila euro.
Complicità ad oltranza – La concessione edilizia numero 61 a Marseglia Antonio, reca la data del 4 novembre 2010. E’ stata rilasciata da G.B. Vece, cugino del beneficiato, tanto caro a Moscarella. La convenzione, invece precede di un mese il permesso di costruire: l’atto è stato firmato dallo stesso Vece, dinanzi al crocevia, pardon, alla vice segretaria comunale Di Meo Maria. Ecco, tra l’altro cosa attesta: “Il Comune di Orta Nova concede il diritto di superficie per sessanta anni alla ditta Marseglia Antonio specificata l’area di mq. 4499 censita nel N.T.C. al F° 29 part. 818 (…) Il corrispettivo della concessione viene determinato in: a) Versamento al Comune della somma di euro 143.968,00 (…) b) Realizzazione di un’opera pubblica prevista dal PIRP consistente nell’esecuzione di una “PISTA CICLABILE” fino alla concorrenza di euro 500.000,00 offerta dalla ditta come contributo aggiuntivo in fase di aggiudicazione. La suddetta opera pubblica dovrà essere realizzata dalla ditta Marseglia Antonio: (…) l’ultimazione dovrà essere effettuata entro i termini stabiliti dal Capitolato speciale d’appalto”.
A tutt’oggi, mentre la struttura commerciale è stata inaugurata il 17 febbraio 2012, non vi è ancora traccia della cosiddetta “pista ciclabile” dal costo faraonico. Ed è singolare il tempismo registrato dalla delibera di giunta comunale numero 97 del 9 luglio 2010, che recita: “Vista la
nota prot. n. 16978 del 09/07/2010 con la quale il geom. Marseglia Antonio, titolare dell’omonima ditta con ufficio in Orta Nova alla via N. Sacco n. 19, chiede che lo stesso non dovrà prevedere l’atto formale da parte del Comune per il trasferimento del diritto di superficie, fermo restando il rispetto di tutte le prescrizioni delle norme in materia e delle finalità della stessa convenzione, tale modifica si rende necessaria per consentire l’accesso a finanziamenti bancari o di terzi; Considerata l’opportunità di accogliere tale richiesta per rendere operativo l’intervento del PIRP e per coadiuvare la crescita economica che si rende conseguente per l’intera comunità; Ritenuto, pertanto, di modificare il precedente schema di convenzione già approvato con Delibera di G.C. n. 88/2010; Visto l’allegato schema di convenzione che sostituisce integralmente quello già precedentemente approvato; Con votazione unanime, espressa nei modi e forme di legge; DELIBERA 1) Di approvare, per i motivi citati in narrativa che qui si intendono integralmente riportati e trascritti, lo schema di convenzione, che allegato al presente atto sotto la lett. “A” ne forma parte integrante e sostanziale. 2) Di dare atto che lo stesso sostituisce integralmente quello già approvato con Deliberazione di G.C. n. 88 del 08/06/2010. 3) Di confermare la Deliberazione di G.C. n. 88 del 08/06/2010 per tutto quanto non in contrasto con il presente atto. 4) Di demandare al Capo Settore progettualità tecnica, l’adozione degli atti consequenziali al raggiungimento del suddetto obiettivo”.
Tra i consiglieri comunali di maggioranza che hanno avallato l’affare Pirp, si annovera anche il legale di Moscarella, tale Americo Francesco, già avvocato di noti inquinatori senza scrupoli che hanno cosparso per anni di rifiuti pericolosi le campagne del circondario. Di più: per anni Michela Mercaldi, la consorte del leguleio, ha lavorato da megafono moscarelliano sulla pagina locale della Gazzetta. Denuncia il coraggioso imprenditore: “I fatti dimostrano che ad Orta Nova i PIRP sono stati tradotti dall’amministrazione comunale del sindaco Giuseppe Moscarella, nell’ennesima speculazione edilizia e finanziaria a spese del cittadino nonché del patrimonio comunale, mentre le casse municipali, materialmente dissanguate dai gestori della cosa pubblica vantano un dissesto superiore a una dozzina di milioni di euro”.
AL SUPERMERCATO DEGLI AFFARI OSCURI
“La mafia in Puglia non esiste”: parola di Nichi Vendola in persona. La realtà pugliese è ben altro che una narrazione artificiosa dettata a tavolino in tv. Basta leggersi le sentenze di condanna dei clan collusi con la politica del malaffare per mettere a tacere in via definitiva il contaballe di Terlizzi. Già i colletti bianchi: chi li ha mai sfiorati in un contesto dove tre quarti del sistema lavorativo è caratterizzato dall’assenza della più elementare tutela giuridica; dove imperversa il lavoro nero, super sfruttato e precario, dove la disoccupazione raggiunge picchi vertiginosi e attecchiscono speculazioni e usura. L’importante è fare man bassa del denaro pubblico: è il caso degli 82 milioni e mezzo di euro elargiti a pioggia nella regione senza alcun controllo rigoroso. Allora, bentornati ad Orta Nova in provincia di Foggia, beneficiata da una fetta sostanziosa di questa torta. Il pretesto formale? I “Programmi integrati di riqualificazione delle Periferie”. Sei anni fa la giunta Vendola (compresi i compagni di merende Frisullo e Tedesco) ha indetto un bando regionale (deliberazione numero 870 del 19 giugno 2006, poi modificata con atto numero 1542 del 13 ottobre 2006). Nel Bollettino Ufficiale (numero 81 del 29 giugno 2006, da pagina 10788 in poi) è spiegato che «I PIRP sono finalizzati alla rigenerazione delle periferie urbane (…) includono la riqualificazione dell’ambiente costruito (attraverso il risanamento del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici), la riorganizzazione dell’assetto urbanistico (attraverso il recupero e/o la realizzazione di urbanizzazioni primarie e secondarie integrate alla residenza e alle altre attività di servizio), il miglioramento della qualità ambientale, la promozione dell’occupazione e dell’iniziativa imprenditoriale locale, il contrasto all’esclusione sociale (…) I PIRP sono elaborati con la partecipazione attiva degli abitanti, finalizzata a garantire interventi che rispondano ai loro bisogni, desideri e aspettative, a migliorarne la qualità della vita e la sicurezza (…)». Intenti nobili, non c’è che dire. Allora perché la giunta Vendola ha elargito ben due milioni di euro per finanziare la speculazione su terreni comunali? Due in particolare: il gruppo tedesco Rewe che controlla la catena dei supermercati “Penny Market” e l’impresa Festa Costruzioni Generali srl che ha costruito appartamenti privati beneficiando di suoli pubblici.
Soldi, soldi, soldi - Destra, sinistra, centro il risultato è identico: intascare quattrini pubblici L’affare che svela il trasversalismo affaristico dei partiti anche a livello locale si concretizza a Bari il 29 gennaio 2010. Infatti, il governatore Vendola (già Pci, ex Rifondazione comunista, ora Sel) sottoscrive l’accordo di programma con il sindaco di Orta Nova, tale Giuseppe Moscarella (prima Msi, poi An, infine Pdl). Nel Burp - numero 60 del primo aprile 2010 - si legge «Il presente Decreto (337/2010, ndr) ha valore di dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenze per le opere in esso previste». Gli atti deliberativi danno la misura della situazione. La delibera di giunta numero 88 dell’8 giugno 2010 rimarca che «con determinazione del capo Settore Progettualità tecnica n. 241/07, veniva aggiudicata alla ditta Marseglia Antonio di Orta Nova la realizzazione della struttura commerciale in Viale Ferrovia, che aveva offerto il contributo aggiuntivo di euro 500.000,00 (…) Che, a seguito della variazione dello strumento urbanistico, l’area F2, ove è stata prevista la realizzazione di una media struttura di vendita, è diventata area per insediamento commerciale e la restante zona è diventata F 3; Che, pertanto, al fine di dare attuazione all’intervento previsto dal PIRP in V.le ferrovia consistente nella realizzazione di una media struttura di vendita oltre alla realizzazione dell’opera pubblica (pista ciclabile) prevista dal PIRP fino alla concorrenza di Euro 500.000,00 offerto dalla dotta come contributo aggiuntivo in fase di aggiudicazione, si rende necessario approvare lo schema di convenzione regolante i rapporti tra questo Ente e la ditta aggiudicataria del confronto concorrenziale Marseglia Antonio». Un mese dopo con un tempismo incredibile, ecco cosa stabilisce la delibera di giunta numero 97 (presenti il sindaco Moscarella e gli assessori Petrocelli, D’Agostino, Vece, Bombino, nonché la vice segretaria comunale Maria Di Meo): «L’anno duemiladieci il giorno nove del mese di luglio alle ore 14:00 (…) LA GIUNTA (…) Vista la nota prot. n. 16978 del 09/07/2010 con la quale il geom. MARSEGLIA Antonio, titolare dell’omonima ditta (…) chiede che all’interno della convenzione in premessa, venga modificato l’art. 8 significando che lo stesso non dovrà prevedere l’atto formale da parte del Comune per il trasferimento del diritto di superficie (…) Considerata l’opportunità di accogliere tale richiesta per rendere operativo l’intervento del PIRP e per coadiuvare la crescita economica che si
rende conseguente per l’intera comunità; Ritenuto, pertanto, di modificare il precedente schema di convenzione già approvato con Delibera di G.C. n. 88/2010; Visto l’allegato schema di convenzione che sostituisce integralmente quello già precedentemente approvato (…) ». Si stenta a credere: la richiesta dell’amico Marseglia è stata accolta lo stesso giorno in cui è arrivata. Qualcuno ha manomesso il protocollo?
Illegalità impunite - Il 13 dicembre 2011 un cittadino di Orta che si è concretamente rivolto alla magistratura aveva richiesto al sindaco Calvio la documentazione in materia. A tutt’oggi, in barba alla trasparenza e alle leggi vigenti, il primo cittadino non ha ancora fornito alcuna risposta. Eppure, il 15 dicembre la giunta Calvio ha approvato la delibera 183 (“Modifica della Convenzione n. 2205 di rep. del 7/10/2010 di concessione di diritto di superficie”) in assurda accondiscendenza alle richieste di Antonio Marseglia: «Vista l’istanza della ditta Marseglia Antonio, pervenuta a questo Comune il 24/11/2011 al n. 31781 di prot. con la quale chiede di rettificare/integrare il contenuto della Convenzione mediante stipula di nuova convenzione tale: - da prevedere il mantenimento dell’obbligo di realizzazione della pista ciclabile in capo alla ditta individuale Marseglia Antonio, anche dopo l’avvenuta cessione a Repros Srl in proprietà superficiaria per la durata di anni 60 (sessanta) della struttura commerciale; - da manlevare espressamente la Repros Srl dall’obbligo di realizzare la predetta opera pubblica; - da prevedere il mantenimento in essere della garanzia a suo tempo prestata dalla ditta Marseglia Antonio; - da manlevare espressamente Repros Srl dall’obbligo di prestare qualsivoglia garanzia comunque riconducibile alla realizzazione della suddetta pista ciclabile, - eliminare la previsione di cui alla lettera e) dell’art. 10 della sopra citata Convenzione facente rifermento alla “decadenza della concessione per mancata realizzazione e cessione al Comune di Orta Nova di opera pubblica dell’importo di euro 500.000,00 (…) Ritenuto di accogliere la richiesta della ditta Marseglia Antonio (…) Con votazione unanime; DELIBERA». Nel suo blog (www.iaiasindaco.it) la Calvio rivelando un senso dell’umorismo insospettabile, scrive: «Vogliamo costruire condizioni tali da consentire ad ogni persona della nostra comunità di essere davvero libero; dunque, di vivere e operare al riparo dall’illegalità e dall’abuso». La pista ciclabile non è stata costruita.
Colonia del Nord - Il gruppo Rewe (44 miliardi di fatturato nel 2011) vuole dire grande distribuzione delle merci alimentari. Altro che filiera corta in una terra affamata di lavoro e diritti, dove la crisi economica ha già tagliato le gambe al commercio locale. Dalla multinazionale tedesca dipende in Italia la catena Penny Market, nota per lo sfruttamento lavorativo dei giovani. Ben 4.500 metri quadrati di suolo comunale sono stati alienati dai sindaci Moscarella e Calvio a Marseglia Antonio (incettatore di appalti moscarelliani) e da questi ceduti alla società immobiliare Repros, una società a responsabilità limitata con sede legale in Lombardia, a Cernusco sul Naviglio in provincia di Milano. E c’è chi ha fatto campagna elettorale promettendo posti di lavoro inesistenti o al limite della schiavitù. Insomma: amministratori pubblici a tutela di interessi privati. Altro che pubblica utilità. Questa volta la magistratura farà giustizia? Nel frattempo, ecco come muore il Sud. SU LA TESTA!
Alcune fonti:
CITTA' DI ORTANOVA - PERMESSO DI COSTRUIRE del 04/11/2010
http://img521.imageshack.us/img521/9671/ortanovapercostr61nov20.pdf
CITTA' DI ORTANOVA - SETTORE AA.GG. del 22/12/2008
http://img811.imageshack.us/img811/673/quadrocomunalediriferim.pdf
ACCORDO DI PROGRAMMA TRA REGIONE PUGLIA E COMUNE DI ORTANOVA (2010)
http://img534.imageshack.us/img534/6845/ortanovaaccprog2010pirp.pdf
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
del 24 marzo 2010, n. 337
http://img72.imageshack.us/img72/148/dpgr334824mar2010pirp.pdf
DELIBERA DELLA GIUNTA COMUNALE numero 88 del 08-06-2010
http://img221.imageshack.us/img221/617/ortanovadgm888giu2010y.pdf
DELIBERA DELLA GIUNTA COMUNALE numero 97 del 09-07-2010
http://img822.imageshack.us/img822/4638/ortanovadgm979lug2010.pdf
CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E ARTIGIANATO DI FOGGIA. Marseglia http://img835.imageshack.us/img835/8013/marsegliaantoniovisura2.pdf
DELIBERA DI GIUNTA numero 183 del 15/12/2011