venerdì

AMMINISTRAZIONE A DELINQUERE

Moscarella, Americo, Vece
di Gianni Lannes

Clan dai colletti opachi: intoccabile, almeno per il momento. Affarismo in doppiopetto, trasversale: a destra in affari con la sinistra, comprese le ruberie del centro. Gaber aveva ragione in pieno. Ecco una storia apparentemente minore, ma esemplare sul Mezzogiorno in disfacimento, dove la cancrena partitica dilaga sempre più. Bentornati in Puglia, ad Orta Nova dove ha regnato per tre mandati (dalla metà degli anni ’90 - con qualche breve interruzione - fino a maggio 2011) Giuseppe Moscarella (Msi, poi An), attuale consigliere provinciale del partito berlusconiano, protetto dall’ex ministro della difesa Ignazio Larussa. I debiti comunali hanno ormai valicato la cifra di 12 milioni di euro, derivati compresi, mentre i disoccupati non si contano più a causa dell’esorbitante numero e i senza tetto sopravvivono in ricoveri di fortuna come il pensionato Savino Carbone che ha minacciato di darsi fuoco in piazza Nenni. In tanta miseria alimentata ad arte, è compresa la xenofobia esasperata che non risparmia i bambini “Rom”, alimentata dal braccio destro del Moscarella: il medico di pronto soccorso Gerardo Tarantino (stipendiato all’ospedale di Cerignola ma con studio privato in paese), vice sindaco per 5 anni, fino a qualche mese fa. L’ultima bravata di questi campioni conclamati di legalità, ora certificata da una documentata denuncia di un imprenditore al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, è legata ad un’elargizione della Regione Puglia di ben due milioni di euro. La motivazione e il pretesto? Risponde al nome di Pirp “Reale Sito”. Il Programma integrato riqualificazione delle periferie” è stato siglato il 29 gennaio 2010, a Bari, tra il fascista Moscarella (che ha dotato la biblioteca comunale dell’opera omnia di Mussolini) e il comunista, si fa per dire, Vendola. I beneficiati sono due sostenitori elettorali del ras:  Giuseppe Festa (Festa Costruzioni generali srl) di cui parleremo in un’altra occasione, ma soprattutto Antonio Marseglia

Giuseppe Moscarella, sindaco di Orta Nova.

Mani sulla città – C’era una volta - prima che la criminalità organizzata, la violenza di chi comanda le istituzioni e i soldi facili dilaniassero il paese - all’ingresso del centro abitato ortese un podere e un rigoglioso vigneto, coltivato dalla famiglia Sacchitelli. Terreni comunali, dati in concessione, quando l’agricoltura era ancora fatica, lacrime e sudore. Poi, tramontata la stagione dei sacrifici legati alla terra, piombò la speculazione politica a fare man bassa delle proprietà municipali. Il vecchio podere fu inesorabilmente demolito e la vigna estirpata senza pietà per far posto ad una discarica di rifiuti a cielo aperto. Un cumulo di scorie accumulato con il tacito benestare di alcuni personaggi alla ribalta: lo stesso sindaco (Moscarella) il comandante dei vigili urbani (Santoro Umberto), il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Giovanni Battista Vece, già rinviato a giudizio per gravi reati penali per l’affare discarica Bonassisa. La manovra amministrativa era propedeutica all’elargizione vendoliana  di quattrini pubblici, in nome della “riqualificazione” sociale ed economica. Il meccanismo è collaudato: prima si degrada una zona previa copertura istituzionale; dopo col pretesto della bonifica ecologica, briglia sciolta agli affari privati con denaro pubblico (don Verzè, docet). In soldoni: ad arricchirsi sono sempre i soliti furbi. In particolare, Antonio e Mariano Marseglia, titolari di una semplice ditta individuale che ha fatto man bassa di appalti e gare pubbliche (Edil.madi), compresa la scuola media Pertini, il campo sportivo e le nuove cappelle del camposanto, senza risparmiare neppure sui morti. A proposito dell’impresa individuale Marseglia Antonio, la visura della Camera di Commercio parla chiaro: “lavori edili, stradali, idrici e fognanti; lavori di pubblica illuminazione e di riscaldamento; fornitura ed installazione di infissi in metallo, legno e materie plastiche; impianti idrici, fognanti e di riscaldamento”. Allora, come è stato possibile autorizzare il Marseglia ad aprire una struttura commerciale (M 2) su un terreno che il Prg ha tipizzato come verde pubblico, se non ha i requisiti minimi e concedergli un terreno comunale per 60 anni? In cambio Marseglia avrebbe dovuto costruire una pista ciclabile del valore di 500 mila euro.
 
Complicità ad oltranza  – La concessione edilizia numero 61 a Marseglia Antonio, reca la data del 4 novembre 2010. E’ stata rilasciata da G.B. Vece, cugino del beneficiato, tanto caro a Moscarella. La convenzione, invece precede di un mese il permesso di costruire: l’atto è stato firmato dallo stesso Vece, dinanzi al crocevia, pardon, alla vice segretaria comunale Di Meo Maria.  Ecco, tra l’altro cosa attesta: “Il Comune di Orta Nova concede il diritto di superficie per sessanta anni alla ditta Marseglia Antonio specificata l’area di mq. 4499 censita nel N.T.C. al F° 29 part. 818 (…) Il corrispettivo della concessione viene determinato in: a) Versamento al Comune della somma di euro 143.968,00 (…) b) Realizzazione di un’opera pubblica prevista dal PIRP consistente nell’esecuzione di una “PISTA CICLABILE” fino alla concorrenza di euro 500.000,00 offerta dalla ditta come contributo aggiuntivo in fase di aggiudicazione. La suddetta opera pubblica dovrà essere realizzata dalla ditta Marseglia Antonio: (…) l’ultimazione dovrà essere effettuata entro i termini stabiliti dal Capitolato speciale d’appalto”.
A tutt’oggi, mentre la struttura commerciale è stata ultimata, non vi è ancora traccia della cosiddetta “pista ciclabile” dal costo faraonico. Ed è singolare il tempismo registrato dalla delibera di giunta comunale numero 97 del 9 luglio 2010, che recita: “Vista la nota prot. n. 16978 del 09/07/2010 con la quale il geom. Marseglia Antonio, titolare dell’omonima ditta con ufficio in Orta Nova alla via N. Sacco n. 19, chiede che lo stesso non dovrà prevedere l’atto formale da parte del Comune per il trasferimento del diritto di superficie, fermo restando il rispetto di tutte le prescrizioni delle norme in materia e delle finalità della stessa convenzione, tale modifica si rende necessaria per consentire l’accesso a finanziamenti bancari o di terzi; Considerata l’opportunità di accogliere tale richiesta per rendere operativo l’intervento del PIRP e per coadiuvare la crescita economica che si rende conseguente per l’intera comunità; Ritenuto, pertanto, di modificare il precedente schema di convenzione già approvato con Delibera di G.C. n. 88/2010; Visto l’allegato schema di convenzione che sostituisce integralmente quello già precedentemente approvato; Con votazione unanime, espressa nei modi e forme di legge; DELIBERA 1) Di approvare, per i motivi citati in narrativa che qui si intendono integralmente riportati e trascritti, lo schema di convenzione, che allegato al presente atto sotto la lett. “A” ne forma parte integrante e sostanziale. 2) Di dare atto che lo stesso sostituisce integralmente quello già approvato con Deliberazione di G.C. n. 88 del 08/06/2010. 3) Di confermare la Deliberazione di G.C. n. 88  del 08/06/2010 per tutto quanto non in contrasto con il presente atto. 4) Di demandare al Capo Settore progettualità tecnica, l’adozione degli atti consequenziali al raggiungimento del suddetto obiettivo”. Tra i consiglieri comunali di maggioranza che hanno avallato l’affare Pirp, si annovera anche il legale di Moscarella, tale Americo Francesco, già avvocato di noti inquinatori senza scrupoli che hanno cosparso per anni di rifiuti pericolosi le campagne del circondario.  Di più: per anni Michela Mercaldi, la consorte del leguleio, ha lavorato da megafono moscarelliano sulla pagina locale della Gazzetta. Denuncia il coraggioso imprenditore: “I fatti dimostrano  che ad Orta Nova i PIRP sono stati tradotti dall’amministrazione comunale del sindaco Giuseppe Moscarella, nell’ennesima speculazione edilizia e finanziaria a spese del cittadino nonché del patrimonio comunale, mentre le casse municipali, materialmente dissanguate dai gestori della cosa pubblica vantano un dissesto superiore a una dozzina di milioni di euro”. A questo punto, un accertamento patrimoniale non sarebbe male su questi eroi al contrario, tanto per dare un segnale al Belpaese. Non è mai troppo tardi per accendere i riflettori della magistratura.

Orta Nova, marzo 2008.
Orta Nova, marzo 2008, rifiuti.