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Programma ORTA NOVA PER IL BENE COMUNE candidato sindaco GIANNI LANNES

«D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie ma la risposta che dà a una tua domanda» (Italo Calvino, Le città invisibili).

Il progresso di un Paese si misura dall’attenzione reale verso i bambini; non si calcola dai metri cubi di cemento o dalle speculazioni  di pochi furbi a discapito della collettività, ma dal rispetto della legalità, dalla cura dell’ambiente e dalla tutela delle persone.
ORTA NOVA PER IL BENE COMUNE nasce - a fronte del grave degrado ambientale e morale ormai dilagante - come lista civica locale per garantire il rispetto concreto della Costituzione Repubblicana praticando forme di reale partecipazione democratica alle scelte politiche, amministrative ed economiche. Attraverso la trasparenza del proprio operato, si garantirà la salvaguardia effettiva della salute di tutte le persone del Paese, un’esistenza dignitosa a cittadine e cittadini, nonché la tutela ed il rispetto dei diritti delle donne, di chi lavora e di chi non ha un lavoro; non ultimo l’aiuto materiale dei pensionati e dei disabili.
ORTA NOVA PER IL BENE COMUNE è dalla parte soprattutto di chi non ha voce, dei giovani, degli ultimi, degli esclusi, dei senza diritti, degli emarginati, dei poveri.
Ecco i punti cardinali - che potranno arricchirsi del contributo di cittadine e cittadini - sui quali è impostata la rotta: SALUTE, LAVORO, LEGALITA’, ECOLOGIA, SOLIDARIETA’, PROGRESSO.

Prime azioni.

1. Analisi, prevenzione e cura delle malattie. Potenziamento e reale funzionamento della sanità pubblica a discapito di quella privata e a pagamento, in ossequio alle Legge numero 833 del 1978, vale a dire al servizio esclusivo del cittadino. Il sindaco è la massima autorità sanitaria del Paese: a tal proposito userà tutti i suoi poteri legali per interagire direttamente con l’azienda sanitaria locale, ma soprattutto, con la Giunta Regionale per ottenere ciò che spetta di diritto al territorio. Ad esempio: screening epidemiologico su un campione significativo della popolazione. Inoltre: apertura di una farmacia comunale, con prezzi calmierati dei medicinali previa assunzione di giovani laureati. E ancora: niente più attese di mesi per una semplice mammografia e file in coda agli sportelli dell’Asl a mendicare i diritti scambiati per favori.

2) Risanamento finanziario delle casse comunali in evidente bancarotta (14,5 milioni di euro il passivo al 31 dicembre 2010. Un dato: nel 1994, al primo insediamento di Moscarella le casse comunali erano in attivo con 800 milioni di lire). Annullamento immediato in autotutela di tutti i contratti illegali della Pubblica Amministrazione con banche e finte cooperative, al fine di restituire in primis il lavoro ai bisognosi e volenterosi ortesi. Sarà stilata una graduatoria - senza raccomandazioni - in base alle priorità di chi più ha bisogno, a partire dalle famiglie con figli. Per qualsiasi lavoro finanziato dalla Pubblica Amministrazione, saranno privilegiati esclusivamente i nativi e i residenti ad Orta Nova. Il primo passo sarà senz’altro affidare la gestione del verde pubblico, ma non solo, ai lavoratori di Orta Nova. Qualche altro esempio concreto: risanamento - mediante fondi pubblici - del centro urbano con rimozione dell’amianto presente a ridosso delle abitazioni e quant’altro (ai sensi della Legge 257/1992), con installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica in ogni casa e/o unità produttiva. Il progetto sarà affidato esclusivamente ad un’associazione temporanea di imprese locali, a tecnici ed operai di Orta Nova.

3) Particolare cura ed interesse della Pubblica Amministrazione sarà dedicata all’Agricoltura sociale, per una reale rivitalizzazione eco-compatibile con i cicli naturali di questo settore primario. Il primo obiettivo al quale daranno impulso il Sindaco e la Giunta sarà la creazione di un vero Consorzio di tutela dei prodotti della Terra, attraverso il funzionamento di un distretto rurale, l’intercettazione di fondi comunitari, la condivisione di un interdisciplinare tecnico, la filiera corta, il controllo alimentare, la certificazione ed il riconoscimento di marchi di qualità per ortaggi, uva, grano e quant’altro madre natura ci offre. Attraverso la qualità biologica saranno i produttori (piccoli, medi e grandi) a stabilire il prezzo giusto dei prodotti agricoli. Sono gli agricoltori a produrre, poi ci sono gli altri che traggono profitto dalle produzioni agricole. Inoltre: tutela politica e difesa giuridica a fronte di calamità naturali e qualsivoglia diritto di contadini e braccianti, saranno il fiore all’occhiello di ORTA NOVA PER IL BENE COMUNE. Infine, i punti commerciali presenti sul territorio ortese dovranno privilegiare la commercializzazione dei frutti della terra locali. La Terra può soddisfare i bisogni di tutti se l’economia globale rispetta i limiti imposti dalla sostenibilità e dalla giustizia. Come ha insegnato al mondo intero, Gandhi: “La terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l’avidità di alcune persone”. Sovvertire la priorità delle cose: questo è l’obiettivo cruciale. Allo sfruttamento delle risorse è necessario contrapporre la tutela dei beni comuni. In ossequio alla Costituzione italiana, l’attività economica non può essere svolta in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana.

4) Il lavoro è un diritto sacrosanto che non va elemosinato. Non sarà più tollerato il lavoro nero e super sfruttato di chiunque (italiani e cosiddetti “stranieri”), in ossequio alle leggi vigenti in Italia e in Europa. Il rispetto della legalità va praticato, non solo teorizzato a chiacchiere. Un altro punto fondamentale sarà quello di censire in tempi rapidi i beni mobili ed immobili del comune di Orta Nova, nonché di rescindere tutti i contratti bancari capestro e perseguire legalmente i responsabili del dissesto finanziario in atto.

5) La natura appartiene a tutti, ma bisogna proteggerla e valorizzarla. Ad Orta Nova mancano all’appello migliaia di alberi che avrebbero dovuto essere piantati a partire dal 1993, come stabilito dalla legge 113 del 1992. Un albero per ogni bambino nato. Il Comune ha 15 mesi di tempo dall’iscrizione anagrafica per indicare, sullo stesso certificato di nascita, il luogo esatto in cui si trova il nuovo albero. E’ la Regione Puglia, con l’aiuto del Corpo Forestale dello Stato, che deve fornire gli esemplari necessari. In loco come stanno le cose? Male, anzi, malissimo. Di alberi neanche l’ombra in palese violazione di legge. Purtroppo la norma è stata largamente disattesa anche perché non prevedeva alcuna sanzione per i Comuni inadempienti come quello di Orta Nova. Eppure un albero di media grandezza è in grado di assorbire 12 chilogrammi di anidride carbonica in un anno, oltre a regalarci molteplici benefici psico-fisici. Occorre restituire ai bambini luoghi pubblici di socializzazione. Uno dei nostri obiettivi sarà la creazione di luoghi ludici per l’infanzia, la preadolescenza e l’adolescenza.

6) Risanamento ambientale del territorio mediante bonifiche accurate, vuol dire anche lavoro per gli ortesi. Inoltre, saranno favoriti ed incentivati espropri per ragioni di pubblica utilità di discariche fuorilegge, a partire dal famigerato impianto Agecos spa in località Ferrante, al fine di realizzare con fondi pubblici il noto Parco della Pace. Ovvero: un luogo dove costruire strutture sportive pubbliche, un anfiteatro della musica, ippovie e piste ciclabili, a fruizione dei 5 Reali Siti. Particolare attenzione sarà dedicata alla cura e tutela delle falde acquifere. Un obiettivo cruciale per la salvaguardia della salute collettiva è la moratoria nelle sedi istituzionali e giudiziarie della realizzazione in Capitanata di inceneritori di rifiuti, cementifici e cosiddette “centrali a biomasse”, che ledono il diritto alla vita e l’economia agricola. La prima minaccia incombente, da arrestare nel solco della legalità, ad una manciata dai nostri polmoni, è appunto il costruendo inceneritore palesemente illegale della società Eta, di proprietà della famiglia Marcegaglia, in località Paglia (agro di Manfredonia). Purtroppo l’inquinamento atmosferico non conosce confini o barriere amministrative: il primo centro urbano ad essere colpito pericolosamente sarà proprio Orta Nova.

7) Delocalizzazione in tempi rapidi di tutte le antenne per le telefonia di qualsivoglia genere, nonché di impianti di telecomunicazioni, collocati abusivamente all’interno del centro urbano ortese, in barba al principio di precauzione, ed esclusivamente per fornire prebende economiche ad una manciata di noti privilegiati.

8) Creazione di un banca del tempo (finanziamento pubblico). E’ un istituto di credito particolare nel quale le transazioni sono basate sulla circolazione dell’uso del tempo, anziché del denaro. In altri termini: è un sistema in cui le persone di ogni età, sesso e condizione sociale si scambiano reciprocamente attività, saperi e servizi. Il valore della cultura umanistica non è produrre denaro, ma cittadini liberi, attivi, curiosi, critici e reciprocamente rispettosi. E ancora: un punto di ascolto e di tutela giuridica gratuita in sede municipale per le donne che subiscono violenze.

ORTA NOVA PER IL BENE COMUNE è un movimento politico di singole persone accomunate dalla condivisione del programma e del manifesto etico.

LA LISTA CIVICA “PER IL BENE COMUNE” S’IMPEGNA:

1. Ad assumere come valori fondanti la trasparenza e l’imparzialità. Tali principi saranno garantiti attraverso la piena accessibilità dell’informazione per tutti i cittadini, la promozione di strumenti di democrazia partecipata e di cittadinanza attiva.

2. Ad avviare una stagione politica incentrata sul riconoscimento, per tutti i Cittadini, dei propri diritti e doveri affinché a tutti sia consentito di sentirsi parte di un processo di mutamento capace di promuovere il benessere delle persone contestualmente al soddisfacimento del Bene Comune e dell’interesse collettivo.

3. A definire in ossequio al principio di collegialità e buon governo, relativamente ai processi decisionali, luoghi, regole e procedure di confronto e partecipazione attiva dei cittadini, in primis attraverso la nuova stesura dello STATUTO COMUNALE.

4. A rispettare in ogni sua parte il programma politico presentato alle Elezioni e a lavorare per la sua piena attuazione.

L’ELETTO S’IMPEGNA:

1. Ad agire conformemente alla legge e nell’esercizio delle sue funzioni a perseguire l’interesse generale e non il proprio interesse personale diretto o indiretto, o l’interesse particolare di persone o di gruppi di persone allo scopo di ottenere un interesse personale diretto o indiretto.

2. A rispettare, per l’intera legislatura, il mandato ricevuto dagli elettori. Coloro i quali, nel corso del mandato, non condividano più il percorso politico si impegnano a dimettersi dalla carica elettiva.

3. A garantire un esercizio diligente, trasparente e motivato delle proprie funzioni, rispettando le competenze e le prerogative di qualsiasi altro dipendente pubblico.

4. A non esercitare le proprie funzioni o ad utilizzare le prerogative legate alla sua carica nell’interesse particolare di individui o di gruppi di individui allo scopo di ottenere un interesse personale diretto o indiretto.

5. A non prendere parte a qualsiasi delibera o votazione che abbia come oggetto un interesse personale diretto o indiretto.

6. Nell’esercizio delle sue competenze discrezionali, a desistere dal concedersi un vantaggio personale diretto o indiretto, o dal concedere un vantaggio a una persona o a un gruppo di persone, allo scopo di ottenere un vantaggio personale diretto o indiretto.

7. Nell’esercizio delle sue funzioni, ad astenersi da qualsiasi tipo di comportamento di corruzione attiva o passiva quale definito nella regolamentazione penale nazionale o internazionale vigente.

8. Nell’esercizio delle sue funzioni, ad astenersi da qualsiasi azione il cui obiettivo consista nell’utilizzare a scopi personali diretti o indiretti fondi e/o sovvenzioni pubbliche.

9. Ad impedire ogni reclutamento di personale amministrativo basato su principi che non siano il riconoscimento dei meriti e delle competenze professionali.

Il programma della lista civica ORTA NOVA PER IL BENE COMUNE è aperto al contributo dei cittadini e degli attori sociali ed istituzionali appartenenti alla comunità locale.  Sarà efficace nella misura in  cui consentirà di accrescere il benessere collettivo e di attivare sul territorio nuove opportunità di servizio alle persone, di partecipazione e integrazione sociale, di promozione della qualità della vita.
Tale programma non è semplicemente una dichiarazione di intenti che impegna ORTA NOVA PER IL BENE COMUNE verso la cittadinanza, ma è un processo partecipato di costruzione attraverso il quale far emergere i problemi sociali ed economici presenti ad Orta Nova, attivare le risorse pubbliche nonché le risorse di partecipazione sociale e di cittadinanza attiva disponibili e costruire un patto in grado di orientare, lo sviluppo sociale della comunità ortese, verso un’autentica coesione sociale ed una migliore qualità di vita per tutti.
Il programma di ORTA NOVA PER IL BENE COMUNE  non può essere considerato soltanto uno strumento di governo proprio della futura Amministrazione Comunale, ma  un percorso di sviluppo sociale che viene proposto dal basso - non calato dall’alto -  alla comunità locale ed agli attori collettivi ed individuali che ne sono partecipi e protagonisti.
Dirsi tutto, senza reticenze, è il primo passo per costruire il futuro. Orta Nova mostra il bilancio di un paese degradato, inquinato, derubato e saccheggiato. In sostanza: privo di legalità e giustizia sociale. Fragile socialmente in primo luogo, segnato da forme sommesse di deprivazione, di vera e propria povertà materiale e culturale, soprattutto di progressivo impoverimento antropologico, fisico e politico. Ma debole anche moralmente, nella tenuta dei suoi sentimenti collettivi, dei valori condivisi.
Quando abbiamo la coscienza di collaborare tutti insieme come individui liberi, allora siamo molto più vicini all’aver creato una democrazia reale e concreta.

Il primo passo è di natura etica: legalità e rispetto dell’altro, l’amore per la vita, le idee sane, la comunità di intenti e di persone, la volontà di progredire collettivamente; in particolare: la capacità di realizzare il bene comune e non il proprio tornaconto. Prima emergenza da affrontare è quella relativa al lavoro inesistente o supersfruttato. E’ il brodo di coltura dell’illegalità dilagante che si affronta e risolve a partire da adeguate risposte sociali, economiche e pedagogiche. Ambiente e lavoro: l’incontro virtuoso tra i due grandi sfruttati. Bonifica e risanamento territoriale. Concretezza: un’agricoltura di qualità biologica (marchi di riconoscibilità, consorzi di produzione, capacità di trasformazione dei prodotti di filiera corta in loco, investimenti e finanziamenti europei). Buon governo è quello che evita le furbizie, lavora in maniera cristallina al servizio della collettività. “Kalòs kagathòs” asserivano gli antichi greci: bello e buono. Alla banalità e all’ignoranza crassa del male bisogna contrapporre la bellezza del bene. E’ una bellezza insita nella moralità e nell’impegno disinteressato. Contano l’entusiasmo dei giovani, la memoria degli anziani e la passione dell’età di mezzo. Riconoscere ad ogni individuo il suo autentico valore.
Un eden dove valgono i valori etici: essere e non apparire (o avere). Una comunità giusta e solidale dove sia privilegiata l’azione educativa verso i bambini: la futura generazione. Una città rigogliosa di vegetazione arborea (un albero messo a dimora per ogni pargolo). Un luogo dove i giovani smettano di fuggire altrove o sopravvivere consumando nel vuoto i giorni e l’intelligenza. Un borgo dove i vecchi non siano abbandonati al dolore. Un habitat ripulito dall’inquinamento dove la prevenzione e l’assistenza sanitaria pubblica è il fiore all’occhiello. Un territorio dove l’agricoltura dia i frutti migliori e a ciascuno sia assicurato un reddito sicuro. Un paese dove non ci sia più sfruttamento verso l’essere umano. Orta Nova: dove nessuno è straniero. Il nostro obiettivo è unire sulle cose fondamentali, anziché dividere sulle strumentali. Insieme possiamo piantare un seme importante. Insieme possiamo mutare le cose. Insieme possiamo disintegrare la rassegnazione con la partecipazione. Potare una vigna con armonia, nitore, eleganza è una cosa bella. Le nostre straordinarie risorse sono storia, natura e capitale umano. Valorizziamo le risorse naturali e puntiamo sulle intelligenze. Possiamo fare qualcosa? Abbiamo il dovere di sperarlo e di essere contagiosi. A questo serve la cultura. Se avete a cuore il futuro dei vostri figli, la vita e il destino di Orta Nova, non potere restare indifferenti.

L’unico modo di combattere la paura di tanti è costruire speranze per tutti. 
E’ ora di aprire gli occhi: SU LA TESTA!